#piccolimareattivi: quotidianità, lavoro e comunicazione ai tempi del corona virus

Ieri sulla pagina facebook di Piccoli gesti di marketing c’è stata una diretta speciale. Insieme ad Alessandra Caravella, amica e collega psicologa abbiamo parlato di quotidianità, lavoro e comunicazione ai tempi del corona virus.

28 Aprile 2020

L’idea è nata un po’ per caso, sentendoci questi giorni ci siamo chieste: in che modo possiamo essere utili alle piccole attività che in questo periodo attraversano un momento di incertezza? E’ una situazione comune anche a noi, per me che quest’anno ho puntato sui corsi in classe e per Alessandra che ha appena aperto il suo studio a Bari e, pochi giorni dopo, si è trovata nel bel mezzo dell’emergenza Covid-19. Potete immaginare come è finita la storia.

Puoi rivedere la diretta qui sotto, o leggere l’articolo di seguito.

Stiamo entrambe ri-progettando il nostro lavoro e abbiamo provato a mettere insieme gli strumenti del marketing e della psicologia per tirare fuori qualcosa di buono nell’incertezza del presente. Siamo convinte che i social possano essere una risorsa durante la reclusione, che possano tornare utili ed essere di nuovo uno strumento di relazione. Per tutti è così, le connessioni che nascono in rete sono fondamentali in questo periodo di quarantena e soprattutto per i piccoli, che grazie agli strumenti del web possono continuare a sostenersi e crescere insieme. Da questo pensiero comune nasce il mini progetto #piccolimareattivi che inizia proprio con questa diretta e che speriamo possa avere un seguito in futuro. Lo scopo è quello di aiutare le piccole attività a dare il meglio di sé in un periodo di incertezza. Sembra un paradosso, ma crediamo che le opportunità nascano anche da questo, da ciò che sembra insensato e dal nuovo senso che ci possiamo costruire intorno.

Cosa hanno in comune psicologia e marketing?

Il punto di contatto sono le relazioni e le persone naturalmente. Confrontandoci abbiamo trovato molti punti in comune tra i nostri due lavori e abbiamo scoperto che il primo parte dalla creatività. In un periodo incerto, la creatività può farsi spazio permettendoci di uscire dai soliti schemi, di unire i puntini per trovare nuove connessioni e nuove idee. Tutti ci troviamo tutti nella condizione di dover in qualche modo reimparare qualcosa e la creatività ci viene in aiuto perché come ci ricorda la psicologia della Gestalt, siamo organismi che si muovono nell’ambiente in un processo costante di adattamento creativo.

Che cosa vuol dire questo? Significa che se io entro in contatto con altre persone e se ci sono eventi come una quarantena che mette a soqquadro tutti il mio ecosistema interno, il mio organismo si modifica, cercando di ristabilire un equilibrio. In questo modo divento già una persona nuova. È un processo di adattamento creativo, qualcosa che chiunque fa ogni giorno, anche nelle piccole cose.

Posso quindi imparare e crescere anche in una situazione nuova e inaspettata, nello scambio con l’ambiente e con gli altri. E’ successo con Alessandra attraverso l’interazione della diretta, insieme stiamo cambiando un po’ noi stesse, ci stiamo adattando nella conversazione che per noi è una situazione nuova, una specie zona di stress e distress controllata.

Provare cose nuove, conoscere altre persone certo può metterci un po’ a disagio, ma giova alla creatività. Se io mi metto in gioco posso trovare delle soluzioni alle quali non avevo ancora pensato, anche se in un certo senso dovrò uscire un pochino dalla mia zona di Confort, quindi dalla normalità che sono abituata a vivere tutti i giorni. Siamo essere sociali ed è nelle relazioni che scopriamo nuovi modi di vedere le cose e anche di rivedere come le facciamo.

Come faccio a trovare il giusto equilibrio nella comunicazione tra voglia di normalità e la delicata situazione che stiamo vivendo ora?

È una domanda che sicuramente ha a che fare con il modo in cui comunico anche on-line ma anche con le mie relazioni di sempre. Se non ce la sentiamo di vendere non dobbiamo per forza fare come fanno tutti. Può essere invece l’occasione per fare un passo indietro, prendersi un po’ di tempo per mettersi in ascolto. Possiamo dedicare attenzione ai nostri clienti, chiediamoci e chiediamo loro: di cosa hanno bisogno ora?  Di conseguenza: come posso io con il mio lavoro, competenze e capacità aiutarli in questo difficile?

La generosità in questo senso secondo me paga, soprattutto nel periodo che viviamo.

Come metto insieme il mio bisogno di tranquillità e la mia voglia di non fare niente con il fatto che in questo momento sento invece la necessità contraria di fare molte cose?

Quello che è importante fare è riconnettersi con quelli che sono i nostri bisogni, perché i nostri bisogni sono un messaggio, ci dicono qualcosa, ci suggeriscono qual è la direzione da prendere. E’ utile farsi queste domande: qual è l’emozione prevalente che mi accompagna in questo periodo? Ho paura? Sono frustrata? Arrabbiata? Mi sento impotente?

Se inizio a capire cosa succede dentro di me posso evitare di espormi a situazioni rischiose o prendere decisioni avventate che non posso controllare né prevedere gli effetti che avranno su di me e sugli altri.

Per “fare un passo indietro” intendiamo questo: cercare di comprendere i pensieri che accompagnano le nostre emozioni, ma vale anche per i nostri clienti in questo momento, provare a  connetterci con quello che sentono e capire quali sono i loro bisogni.

Insieme

Cresciamo solamente quando incontriamo ciò che è fuori da noi. Possiamo sentirci bloccati, non sapere bene cosa fare e in questi momenti connetterci con le altre personefare rete e collaborare, può essere una spinta a tirarci fuori da una situazione scomoda. Il sostegno degli altri ci aiuta a soddisfare il bisogno di socialità attraverso le relazioni. Nella comunicazione posso tornare a coltivare le relazioni con i miei clienti, o decidere di iniziare a costruirle. Gli strumenti mi aiuteranno nell’intento, posso concentrarmi sul far crescere la mia mailing list, fidelizzare i lettori del mio blog, coinvolgere gli spettatori dei miei video o semplicemente alleggerire loro la giornata con un post divertente sui social o ancora insegnare qualcosa.

Essere generosi significa pensare al marketing come una strada a doppio senso nel quale io do, l’altro riceve e restituisce qualcosa di nuovo, io riprendo e arricchisco e così in uno scambio continuo.

Il posto che occupi

Nella relazione con l’altro possiamo davvero conoscere noi stessi e sapere come collocarci all’interno di questo grande mare che fatto di tante persone, soprattutto in questo momento dove c’è sovra abbondanza di presenza on-line e sui social.

Come emergere dal rumore di fondo? In parte ne avevo parlato in questa diretta e in questa. Ho bisogno di confronto e di relazionarmi perché solo così non sarò la falsa copia di qualcun altro. Un occhio più terapeutico direbbe che questo ha a che fare con l’entrare in contatto con la nostra parte più autentica. Un concetto, quello dell’autenticità, che è spesso citato nella comunicazione. Si tratta del modo in cui esprimo la mia personalità, che ha a che fare con i valori che mi guidano e che i clienti in qualche modo sentono affini. C’è un motivo che ci spinge a comunicare on line e questo è il primo punto di contatto tra noi e i nostri clienti. E viene fuori se conosciamo e sappiamo valorizzare i nostri punti di forza e la nostra voce per far sì che si senta in tutta la comunicazione.

Essere autentici non vuol dire essere spontanei. Non vuol dire che sui social devo pubblicare quello che mi passa per la testa in quel momento, l’autenticità la sperimento quando quello che esprimo è in sintonia con quello che sono, con i miei bisogni e obiettivi. Va costruita in questo senso, non deve espormi a quello che è al di là delle mie possibilità e che non posso tollerare, devo sentire che mi appartiene e dica la mia verità.

Grazie per avermi letta, alla prossima!

Lavoriamo insieme!

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